Broker Pubblicitario: cosa NON può fare per i tuoi investimenti?

Lanciare in autonomia campagne pubblicitarie è una cosa complessa per le aziende che spesso non sono in grado da sole di pianificare correttamente tutto ciò che serve per raccogliere risultati all’altezza degli obiettivi prefissati.

Per fare pubblicità in modo efficace le imprese si affidano quindi a professionisti del settore: agenzie web, di marketing, di comunicazione o a broker pubblicitari.

Nello specifico, cosa può fare un broker pubblicitario? E cosa invece è plausibile non possa fare per un business… specie a livello locale?

Broker Pubblicitario: chi è e cosa fa

Il broker pubblicitario è un professionista del marketing e della comunicazione, che può operare in autonomia o tramite agenzia, il cui compito è quello di occuparsi del processo pubblicitario per un’azienda o anche solo di parte del processo stesso.

Tra le sue funzioni consulenziali c’è quella di proporre al committente i canali media attraverso i quali lanciare la campagna, basandosi o su quelli per i quali ha competenza o indirizzando la scelta verso i servizi dell’agenzia per cui lavora o addirittura verso i mezzi proprietari di terzi con cui ha contatti o legami d’affari.

Broker Pubblicitario: i più comuni limiti

Il primo limite di un broker pubblicitario potrebbe essere proprio questo: la mancanza di una visione completa di tutto il panorama media sfruttabile.

Per quanto capace e competente, è difficile pensare che un professionista di questo tipo possa conoscere e gestire ogni singolo mezzo di comunicazione possibile. È, anzi, abbastanza probabile che la specializzazione di un broker verta su solo alcune macrocategorie di mezzi di comunicazione, ragion per cui, nonostante possa comunque avanzare proposte pubblicitarie interessanti, alcuni media non sarebbero proprio presi in considerazione.

Questa cosa poi potrebbe essere ancora più limitante per i business locali, o comunque per quelli che mirano ad offrire prodotti o servizi solo in un ambito territoriale ben circoscritto.

Pensiamo ad esempio ad un broker abituato a lavorare per grandi brand con giro d’affari esteso a livello nazionale. Supponiamo anche che la sua specializzazione sia indirizzata verso la pubblicità su tv nazionali. Può davvero essere utile ai fini di una campagna pubblicitaria locale? Considerando i costi del media, l’audience raggiungibile e rapportando il tutto al target potenzialmente interessato al messaggio pubblicitario, un investimento in pubblicità su TV nazionale per un business locale comporterebbe di certo un investimento ingente e fronte di un’elevata dispersione delle impression.

Nonostante la portata della audience degli spot su tv nazionale, a livello locale risulterebbero molto più utili altri mezzi come l’affissione, tv e radio locali, il digital outdoor o la pubblicità nei centri commerciali.

Cosa serve per far pubblicità locale?

Quindi? Escludiamo a priori la consulenza o i servizi di un broker pubblicitario? Non per forza! La prima cosa da risolvere per un business locale che vuole approcciarsi alla pubblicità nel modo migliore è partire dalla conoscenza di tutte le opportunità media offerte da un dato territorio, senza escluderne nessuna.

Dati alla mano, risulterà molto più chiaro come scremare le possibilità di mezzi a disposizione e, una volta individuato il media mix più promettente, allora si potrà anche valutare l’affiancamento di agenzie o professionisti specializzati in quello specifico canale.

D’altronde, la campagna pubblicitaria migliore è quella frutto di una pianificazione degli investimenti media completa e basata su dati incontrovertibili.

Per partire con il piede giusto nella pianificazione del tuo media mix puoi scaricare e leggere il nostro e-book gratuito.