Le attività locali, quelle che offrono prodotti o servizi in ambiti territoriali specifici, ricorrono alle campagne drive to store per attirare possibili clienti nei punti vendita in modo da aumentare le possibilità di chiudere il maggio numero di vendite.
A tal proposito è fondamentale capire come sviluppare una campagna drive to store ottimizzata in termini di investimenti/risultati e quali sono le modalità più opportune per stabilire il tipo di pubblicità da proporre.
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Ciò che distingue di base le campagne pubblicitarie a livello nazionale da quelle locali è la prossimità. Più il giro di affari di un’azienda è circoscritto ad un ambito territoriale limitato, più c’è bisogno di intercettare persone che effettivamente transitano in quell’area.
Questa condizione però è tutt’altro che limitante, perché consente ai business locali di appoggiarsi su un ventaglio di possibili canali pubblicitari molto ampio… l’importante è conoscerli e sapere come e quanto investire.
Quando ci si rivolge ad agenzie o broker per attivare campagne pubblicitarie, questo ventaglio di solito è molto ridotto, perché i professionisti in questione tendono a proporre solo alcuni media (quelli di loro interesse o competenza) senza prendere in considerazione altre alternative. È questo il vero limite percepito nella promozione locale: l’assenza di una visione d’insieme nel panorama media del territorio.
Ne consegue che il primo fattore importante per le campagne drive to store è di essere diffuse con i media più appropriati tenendo conto della specifica realtà territoriale.
La propensione a lanciarsi direttamente su campagne online sarebbe troppo semplice: sappiamo bene che attualmente funzionano molto bene e vanno per la maggiore, ma limitandosi ai soli mezzi digitali ci si precludono altre interessanti opportunità.
Ad esempio, in molti ignorano l’efficacia delle affissioni pubblicitarie negli spazi pubblici in prossimità dello store. Così come per molti risulta superata la pubblicità nei cinema prima del film: in realtà il pubblico nei cinema è molto attento e recettivo. O ancora si sottovaluta la reach delle emittenti tv locali, che comunque possono essere molto recettive in alcuni ambiti territoriali e per specifiche fasce d’età.
Per trovare il media mix ottimale, bisogna prima conoscere tutti i media disponibili.
Conoscendo i possibili media da sfruttare è poi possibile passare ad analisi più approfondite sulle relative audience. Affinché un media sia efficace questo deve garantire una buona copertura di pubblico e allo stesso tempo evitare un’eccessiva dispersione delle impression, penalizzando di conseguenza il ritorno sull’investimento.
Giusto a proposito di investimento, il successo di una campagna drive to store dipende anche dal livello di budget destinato ad ogni media scelto. Sulla base dei costi e delle audience raggiungibili invece è conveniente ripartire le risorse finanziarie in modo ottimale.
Per pianificare al meglio le campagne drive to store serve il maggior numero possibile di dati certi e oggettivi da incrociare e interpretare. Sulla base delle informazioni così ottenute sarà di certo più semplice prendere decisioni concrete, sia sui media da utilizzare, sia sul tipo di messaggio da veicolare.
Per tutti questi aspetti infine è opportuno farsi affiancare da chi conosce a fondo il mondo dei media e della comunicazione affinché si possa chiarirti le idee sulle possibilità concrete a tu disposizione.
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